PCTO: Impresa e legalità. I beni confiscati come opportunità collettiva

PCTO: Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento

a cura di Addiopizzo Travel - cooperativa sociale arl

 

IL PROGETTO

Secondo l’associazione Libera, «ad oggi, in Italia, i beni confiscati sono oltre 23 mila, di cui 14 mila già destinati agli enti locali e pronti per essere riutilizzati dalla cittadinanza»1. La prima regione in Italia per presenza di beni confiscati destinati è la Sicilia, con oltre 6 mila immobili. La Lombardia, con 1.147 immobili, è la quinta regione italiana per numero di confische e una delle prime per numero di aziende confiscate.

Le realtà sociali che gestiscono beni confiscati sono più di 750. Tra queste, 400 sono associazioni non profit e di volontariato, oltre 180 sono cooperative sociali che prevedono il reinserimento lavorativo di persone con disabilità e 13 sono scuole di diverso ordine e grado, che riutilizzano i beni confiscati per le attività didattiche. Si tratta di numeri importanti, ma in termini assoluti purtroppo ancora di molto inferiori alle potenzialità.

Per dare impulso all’imprenditorialità giovanile e incentivare l’accesso ai beni confiscati e il loro riuso per finalità sociali, è necessario un investimento dell’ambiente scolastico in una specifica formazione degli studenti, fornendo loro competenze e strumenti di comprensione, ma soprattutto un confronto diretto con chi ha già intrapreso con successo questa strada.

Il presente progetto non si limita solo ad offrire allo studente una panoramica sul tema in esame, ma lo stimola a ripensarsi quale elemento attivo e propositivo nella società, sollecitandolo a immaginare sé stesso nel momento in cui farà il suo ingresso nel mondo del lavoro. Si tratta di esperienze che aiutano ad acquisire consapevolezza delle opportunità e orientamento per future scelte professionali e di vita.

Gli strumenti che la tecnologia informatica mette a disposizione, con i quali nell’ultimo anno il mondo della scuola ha familiarizzato sempre di più, permettono agli studenti di incontrare, seppur virtualmente, i rappresentanti di cooperative sociali e di aziende che lavorano su beni confiscati alla mafia, demandando a un momento successivo gli incontri in loco e in presenza, che potranno comunque essere effettuati con il viaggio di istruzione a completamento del progetto. 1 Confiscati Bene 2.0: online il portale che monitora i beni confiscati alle mafie, (Fonte: https://www.libera.it)

Le sessioni di workshop, con largo uso di strumenti interattivi e di spazi virtuali condivisi, consentono un coinvolgimento attivo dello studente e ne stimolano inventiva, creatività, capacità di mettersi in gioco e spirito di collaborazione per il perseguimento di un obiettivo comune.

 

DEFINIZIONE DEI TEMPI E DEI LUOGHI

Il progetto di PCTO proposto si sviluppa attraverso le seguenti attività:

  • Attività formativo-laboratoriali, che comprendono:
    • Ore di formazione teorica tramite DDI (h. 4)
    • Progetti di classe o project work con aziende del settore, progettati e coordinati dai tutor aziendali e dal consiglio di classe affidando alla classe compiti di co-ideazione, con il supporto e la collaborazione degli enti e delle imprese culturali del territorio coinvolti (h. 8)
  • Visite aziendali in modalità DDI (h. 8)
  • Esperienza di viaggio di istruzione – futuro svolgimento di attività, visite aziendali, attività laboratoriali durante il viaggio di istruzione in Italia in realtà impegnate nel contrasto alle organizzazioni criminali (4-5 gg)

Numero massimo studenti destinatari
Nessun limite per le attività di formazione teorica 25 allievi delle classi terze, quarte e quinte per le attività laboratoriali

Durata del progetto
Progetto annuale: 20 ore (escluso l’eventuale esperienza del viaggio d’istruzione)

 

COMPETENZE DA ACQUISIRE NEL PERCORSO PROGETTUALE

  • Collegare la formazione scolastica con l’esperienza in ambienti operativi reali
  • Favorire l’orientamento dei giovani valorizzandone le attitudini personali
  • Sviluppare le competenze trasversali (soft skills):
    • competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
    • competenza in materia di cittadinanza
    • competenza imprenditoriale
    • competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
  • Arricchire la formazione degli allievi con l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro
  • Realizzare un collegamento tra l’istituzione scolastica, il mondo del lavoro e la società • Correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio

 

SESSIONE ESPOSITIVA

La prima parte del progetto consiste in un’introduzione alla tematica dei beni confiscati e del loro riuso sociale. Viene ricostruito il processo storico che porta alla nascita di questo strumento di contrasto alla criminalità organizzata, dalla legge Rognoni/La Torre che dal 1982 consente di colpire i patrimoni dei mafiosi alla legge 109/96 che ne prevede il reinserimento nel circuito produttivo.

In particolare, si pone l’accento sulla funzione economica e sociale di tale istituto, le ricadute sullo sviluppo del territorio e sull’occupazione, in particolare quella giovanile, nonché il suo impatto simbolico e comunicativo.

Vengono illustrati alcuni esempi di successo di riuso dei beni confiscati, sia nell’ambito delle associazioni che in quello delle cooperative sociali e ne viene descritto il modello.

Non si tralasceranno i rischi insiti in una gestione non trasparente dei beni confiscati, o quelli relativi ai tentativi da parte della criminalità organizzata di riappropriarsi degli stessi, come anche alla difficoltà di amministrare opportunamente aziende confiscate in un contesto di mercato del tutto differente da quello che potevano avere prima della confisca.

 

TESTIMONIANZE DIRETTE

In un secondo momento, verranno anche coinvolti i singoli attori del sistema virtuoso confiscaaffidamento- riuso, dando voce ai loro rappresentanti per una testimonianza diretta della propria esperienza e della propria attività sul campo.

  • Forze dell’ordine / autorità giudiziaria: dalle indagini al sequestro, dal processo alla confisca
  • La gestione dei beni: l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata
  • L’affidamento: gli enti locali • I facilitatori: l’associazione Libera
  • Il riuso: associazioni, cooperative sociali e aziende che utilizzano o gestiscono beni confiscati. In particolare si prevede il coinvolgimento di:
    • rappresentanti di NGO che utilizzano un bene confiscato per i loro fini statutari
    • soci di cooperative agricole che lavorano su terreni confiscati alla mafia
    • rappresentanti di consorzi che promuovono e commercializzano beni di consumo prodotti su terreni confiscati
    • amministratori giudiziari che gestiscono hotel e altre tipologie di aziende sequestrate o confiscate

 

SESSIONE OPERATIVA

Attraverso l’uso di piattaforme di videoconferenza, integrate da appositi strumenti di interazione a distanza, l’esperto proporrà workshop e attività pratiche alle classi coinvolte. In particolare, l’elaborazione di word clouds e l’uso di bacheche virtuali consentiranno di stimolare la partecipazione attiva e i processi creativi collettivi. Gli studenti saranno poi divisi in sottogruppi o “stanze virtuali” in cui verranno avviate, con il coordinamento dell’esperto, simulazioni di progetti per il riutilizzo di beni confiscati.

Gli studenti potranno rielaborare le idee, i metodi e gli strumenti analizzati nella precedente fase del progetto per produrre collettivamente una proposta di intervento e una strategia per la sua attuazione.